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ANTOLOGIA VIRTUALE DELLA POESIA ITALIANA Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Ho sempre amato scrivere. Il desiderio di fermare sulla carta sensazioni, emozioni, stati d'animo, affinché non si disperdessero come foglie al vento, si è manifestato molto presto. Seguendo il tormentato percorso, culturale e di esperienze, proprio di ogni uomo, questa passione è cresciuta insieme a me evolvendosi, alla tormentata ricerca di strade sempre nuove e significative per potersi esprimere compiutamente. Quando, qualche anno fa, mi fu proposto da alcuni amici, insegnanti alle scuole elementari, di preparare delle poesie da far studiare ai loro alunni, in modo da uscire dal giro dei soliti autori scolastici, ebbi non poche perplessità in proposito. Mi sembrava un passo indietro nell'ambito del mio personale progetto culturale, una sorta di regressione per nulla appagante. Presi, in ogni modo, del tempo prima di dare una risposta. Mentre ci pensavo su, rovistando nel cronico disordine dei miei ricordi, riemersero alcune liriche, incerte e semplicissime, che avevo scritto nei tempi lontani dell'infanzia. Fu come ritrovare una parte di me che credevo per sempre affondata tra le onde selvagge del vivere quotidiano, quando avanziamo, navigando infelici verso ammalianti miraggi d'orizzonte, senza rivolgere lo sguardo alla dolce concretezza di quella riva da cui il viaggio ha avuto inizio. Compresi allora che l'albero, sia pure il più grande e rigoglioso, non può scordare il piccolo seme indifeso che era prima. Accettai convinto. Così, per ogni verso realizzato, semplice ma sincero, ritrovavo di continuo preziosi frammenti di quell'innocenza che, purtroppo, non appartiene più agli adulti. Ritornavano, come per magia, "Armonie" che fluivano serene tra i solchi disordinati scavati dalla vita, donando tracce di speranza. Il festoso entusiasmo con cui i miei nuovi, piccoli amici hanno accolto questa mia esile fatica, è stata un'ulteriore gratificazione dal valore inestimabile. Adesso, comunque, nel pubblicare alcune di queste "poesie bambine", mi rendo conto di una cosa: oltre che per loro, probabilmente, le ho scritte per il fanciullo dimenticato che c'è dentro ogni uomo e piange e gioisce insieme a lui. |
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