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- L'odore della
pioggia
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- Mi piace il mare d'inverno, mi piace bagnato dalla
pioggia, agitato dalle onde, mentre noi nel
contemplarlo ci amiamo con gli occhi. E non c'è
niente che lo ricordi com'è in estate: caotico,
solare, azzurro. Amore mio, hai sempre ispirato le mie
poesie ed ora è giunto il momento di scrivere
questa storia per te, questa storia immaginata, ma
così bella, vera, lontana per me. I nostri
mondi apparentemente agli opposti, in questa storia
magicamente si ricongiungono, come i nostri occhi, le
nostre mani, le nostre labbra. In questo amore mi
rivelerò, in questa storia che scrivo per te,
ma che non vincerà.
- È venuto, comunque, il momento di rivelarti
quanto è bello ballare insieme, accompagnati
dalle note delle tue canzoni, il nostro rincorrerci
tra le onde bagnate dalla pioggia, bagnati noi dalla
pioggia. In questa storia d'amore il mio corpo riesce
a vibrare, facendosi coinvolgere dalla mente
spregiudicata e libera.
- Così ha inizio la mia favola, delle cui
parole questi fogli sono finora gli unici testimoni.
C'era una volta una donna innamorata del suo Sogno
che
- rincorreva fin da bambina. Amava restarsene in
disparte a scrivere storie e poesie. Fin da piccola,
quindi, era animata da un impulso che non
riusciva
- a controllare e ne era felice perché aveva
già capito quale fosse la sua vera dimensione.
Poi, un giorno nella sua vita ci fu lui, già
giovanissimo, un
- grande artista e un grande uomo. Lei lo
amò, da subito per sempre. La sua vita immobile
riesce ancora oggi a colorarsi di emozioni seppur
mentali grazie a lui, poiché, pur sentendo
dentro di sé di essere un'artista, quella sedia
per
- lei rimane il suo percorso artistico più
lungo.
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- Scuola, matrimonio, lavoro: la prima amata per la
filosofia e le lettere, il secondo arenato già
da subito nel video e nel televideo calcio-notizie, il
terzo esiste ancora per poter contare su una base
economica. Nel frattempo il Tempo corre; eppure ci
deve essere un modo per fermarlo, forse correre
più veloci di esso, cosicché non possa
sorprenderci inchiodati a quella sedia, infine soli
e
- invecchiati, con lo sguardo gravato dal rimpianto
per le azioni mai compiute e per i sogni che non hai
mai neanche
- provato a realizzare.
- Questa è una storia d'amore inventata e
quindi avrà un lieto fine: lui la conobbe e
comprese subito soltanto guardandola negli occhi,
senza fraintendere, il suo cuore, la sua mente, la sua
anima, la sua poesia, il suo essere artista, quel
suo
- dare valore al passato, buono o cattivo che sia,
per un presente da vivere attimo per attimo, prima che
sia vissuto, prima che si trasformi in ombra,
nell'ennesima esperienza. Davanti a un tramonto sul
mare, nel momento in cui la linea dell'orizzonte si fa
più netta, lei dà un grande valore al
futuro perdendosi piacevolmente nei suoi sogni, nei
suoi progetti, rendendosi conto, all'improvviso, che
deve essere proprio lei a tentare di far sì che
il suo futuro diventi presente, cioè vita, e
inevitabilmente passato, buono o cattivo che sia.
- Hai mai fatto caso all'odore della pioggia? parlo
della pioggia di fine estate, che ti sorprende
all'improvviso o che contempli dalla finestra che
tieni aperta, perché non c'è freddo,
anzi, è una pioggia fresca che dopo tanto
caldo
- penetra nella terra ridandole la vita e il
profumo, che non dimenticherai mai.
- Io ce l'ho nelle narici fin da bambina
quell'odore.
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- Da quella finestra lo sguardo può arrivare
al mare, al mare d'inverno, le cui onde lambiscono
spiagge silenziose, bagnate dalla pioggia, e allora
io, col cuore pieno d'amore, mi vedo là con te
a camminare, a rincorrerci, a fare l'amore.
- Ricordo bene cosa ti risposi quando tu dopo
l'amore mi domandasti: "Come stai?". "Sono approdata
nella mia isola, sono terra bagnata da pioggia di fine
estate" dissi. Mi piace il mare d'inverno, mi piaci
tu, anche se il mare d'inverno io non l'ho visto mai.
Grazie Amore mio, per permettermi di immaginarlo
- rendendolo vero, di amarti, anche se da una
platea.
- Libera è la mia mente: dove sono? Sono, mi
basta.
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- Il Principe Azzurro è
morto
-
- Ai funerali del Principe Azzurro erano solo
donne.
- Stavano tutte col capo chino, mestamente assorte
in pensieri tristi e nostalgici, portavano il lutto e
chissà per quanto tempo l'avrebbero tenuto...
era stata una morte atroce, una lenta agonia, che
aveva spezzato loro il cuore, quel cuore che aveva
palpitato tanto, solo al pensiero di quel sogno
bellissimo e fugace che era stato per loro, il
Principe Azzurro.
- Egli se ne stava lì, come addormentato, in
quella bara di cristallo, in modo che tutte lo
potessero vedere, splendido nel suo bellissimo abito
azzurro cielo, rifinito in oro zecchino. Una di loro,
ad un certo punto, si avvicinò e pose
leggermente una rosa rossa sulla bara, poi
cominciò a parlare, quasi come se intonasse una
filastrocca imparata da bambina, le altre
l'ascoltavano in silenzio.
- "Fin da bambina ho creduto in te, ti incontravo
nei libri, nei films... dappertutto... poi ti trovai
in 'Lui'. "Eccolo" pensai. Non so se ti avevo cercato,
forse sì, forse no, però ti avevo
trovato ed ero felice. Quando lo conobbi ero poco
più che una bambina e lui era già un
uomo affascinante, maturo, serio, ed era bello. Con
gli occhi di una sedicenne innamorata mi perdevo nel
suo sguardo. Era sicuro di sé e ogni suo gesto,
ogni suo atteggiamento lo dimostravano ampiamente. Mi
sentivo appagata, mi colmava di attenzioni, mi diceva
quello che dovevo o non dovevo fare, pendevo
letteralmente dalle sue labbra, mi appoggiavo, io
inesperta, totalmente a lui, che sapeva tutto della
vita.
- In poco meno di tre anni ebbi tre figli, ero
moglie e madre, e lui? lui negli anni, che sono ormai
tanti, non è più il Principe Azzurro, e
forse non lo sarà mai stato veramente, ma un
uomo troppo vecchio per me, che pretende di comandarmi
a bacchetta, anche oggi che ho tre figli adolescenti,
che torna stanco dal lavoro, che fa l'amore in due
minuti, riuscendo a non farmi neanche una carezza, che
mangia in modo frettoloso e vorace, che ha dei modi di
fare tutti suoi davvero insopportabili, lui che
è pieno di dubbi, di angosce, di paure... lui
che è così umano...
- Trascino questa mia vita così com'è,
ormai mi sono rassegnata, anche se da un po' di tempo
ho cominciato a cercarti altrove, mio Principe
Azzurro, e in questa disperata e angosciosa ricerca ho
creduto di trovarti almeno altre mille volte, ora so
perché non ti ho trovato mai, ma l'ho soltanto
creduto... perché sei morto, e forse non sei
mai nemmeno esistito...
- Con queste tristi parole la donna, che teneva
quasi il volto coperto da un velo nero fece un passo
indietro, un leggero colpo di vento le scoprì
il viso, un viso giovane, bello e triste.
- Stettero tutte per qualche minuto in religioso
silenzio, poi un'altra donna fece un passo in avanti e
pose delicatamente una margherita sulla bara.
- Anche lei cominciò a parlare molto
lentamente:
- "Mio caro Principe Azzurro, non posso credere che
tu sia morto, mi hai spezzato il cuore, piango
continuamente, non riesco proprio a smettere, ti sono
sempre stata fedele, per quaranta, lunghissimi anni
non ho fatto altro che aspettare pazientemente ogni
sera il tuo ritorno, prendendomi scrupolosamente cura
di te, del tuo aspetto, della tua salute, ho vissuto
sempre per te, soltanto per te... perché
allora? spiegami perché non ci sei
più... in tutto ciò che ti ho dato,
cos'è che non ti ho dato ancora?... volevi la
mia vita? ma ce l'avevi! la tenevi stretta nel pugno
della tua mano, non te ne sei accorto? so soltanto che
dopo quaranta lunghissimi anni di totale dedizione
senza chiederti nulla in cambio, sei andato via,
blaterando sulla vecchiaia, sulle abitudini che ti
stavano strette, sulla ventata di gioventù di
cui avevi bisogno... ma quale ventata di
gioventù, quale vecchiaia? non vedi che sei
sempre giovane e bellissimo? Blateravi, sì,
perché ogni tanto ritorni alle abitudini, e io
sono sempre qui che aspetto, sai che ti dico? non
credo affatto che tu sia morto, non avrebbe senso che
io aspetti e che tu torni ogni tanto da me, alla
vecchiaia, alle abitudini... stai solo riposando,
tutto qui, e al tuo risveglio, stai tranquillo, come
sempre, mi troverai".
- Con queste parole la donna fece un passo indietro,
alzò gli occhi verso il cielo azzurro come
l'abito del Principe, il suo volto segnato
dall'età lasciava trasparire una luce di
speranza e di ottimismo, poi chinò il capo,
come se pregasse, e la sua schiena parve ancora
più curva.
- Tra tutte quelle donne ce n'era una che si
distingueva, era sì vestita di nero come le
altre, ma il tipo di abbigliamento era diverso,
pantaloni e giubbotto di pelle, capelli color rosso
fuoco e il viso, molto giovane, non era coperto da
nessun velo, non stava nemmeno col capo chino, anzi
ostentava un atteggiamento quasi di sfida e di sdegno.
Anche lei, ad un certo punto, si avvicinò alla
bara e cominciò a parlare con voce decisa e
squillante:
- "Forse, per la prima volta, credo di avere le
visioni, o magari sono dentro un brutto sogno, tra
poco proverò a darmi un pizzico per capire se
è vero quello che in questo momento mi sta
accadendo. Mi viene quasi da ridere, caro Principe
Azzurro, io non credo in te, non ci ho mai creduto,
sono nata pochissimo tempo fa, non sei un Sogno dei
miei tempi, io ho soltanto diciotto anni... e tu sei
troppo antico per me... sappi che non ti ho mai
cercato, d'altronde non posso cercare ciò che
non c'è, giusto? Bisogna essere pratici, forse
l'unica cosa vera di quest'incubo è che tu sei
morto, morto davvero... non c'è nient'altro da
dire o da fare, vero il mio bel Principe Azzurro? Io
vivo in un Tempo in cui i sogni sono solo incubi e la
realtà la loro concretizzazione, sono stata con
mille uomini, di tutte le età, di tutti i
generi, ma non ti ho mai cercato in nessuno di loro,
sapevo già che non c'eri, era inutile sperare
di trovarti in quei mille sospiri senz'anima, in quei
mille baci appassionati senza passione, in quei mille
sguardi profondi e di ghiaccio, non avrei potuto mai
trovarti, neanche se ti avessi cercato
disperatamente... sì, disperatamente..." qui la
voce s'incrinò leggermente, continuando a
parlare, ma molto più lentamente e con un tono
più basso e più mesto "Perché sei
morto prima che io nascessi? perché non fai
parte dei miei sogni? avessi vissuto ai tempi di mia
nonna! oggi avrei ottanta anni, ma ti terrei chiuso
nel mio cuore e appeso ad una catenina d'oro e ogni
tanto guarderei la tua foto appoggiata sul mio petto e
vivrei di ricordi, avrei un passato almeno... ma sono
qui, giovane, bella e con il cuore pieno di nulla...".
La ragazza cominciò a piangere in silenzio e
una lacrima andò a cadere sulla bara, accanto
alla rosa e alla margherita.
- Il Sole stava ormai tramontando, il Principe
Azzurro dentro la sua bara di cristallo era circondato
dalle cose che aveva sempre amato, il bosco, prima di
tutto, e lui lì, in quella radura, si sentiva
forse confortato dal canto degli usignoli sugli
alberi.
- Le donne erano ancora tutte lì, non
riuscivano a staccarsi da lui, da quel volto spento ma
sempre bellissimo.
- Ad un tratto un rumore di passi nel bosco le fece
sobbalzare tutte, nella radura calò la notte e
l'angoscia, ma in cielo c'era la luna piena e il volto
di lei che si stava avvicinando sempre più fu
illuminato quasi a giorno.
- Un mormorio generale accompagnò il suo
passo deciso verso la bara.
- Non era a lutto, lei, ma indossava un bellissimo
abito da sera bianco, molto sobrio ed elegante.
- Era una donna molto bella, giovane, poco
più che trentenne, aveva uno sguardo deciso e
sicuro di sé, ma al tempo stesso molto dolce e
sensuale, come il tono della sua voce.
- "Caro il mio bel Principe Azzurro, anch'io sono
qui oggi combattuta da mille dubbi, sì,
perché, lo sai anche tu, come loro, che in
fondo sono proprio io la causa della tua morte,
involontaria, naturalmente, non era quello che volevo,
credimi, spero che tu lo capisca. Sai che ti ho amato
tanto e forse ti amo ancora, ti ho anche sposato, ma
vorrei chiederti che cosa ne volevi fare della mia
vita, tu volevi avere il controllo totale, dovevi
capire che non era possibile, ognuno di noi è
l'unico responsabile della propria vita e la mia,
così com'era, non mi bastava più, non mi
soddisfaceva più, ho dovuto allargare i miei
orizzonti, ho dovuto, capisci? L'ho fatto anche per
te, per noi, perché pensavo che saremmo
cresciuti ancora di più tutti e due, insieme,
che sarebbe andato tutto a beneficio del nostro
rapporto, credevo di farti contento se avessi
realizzato me stessa, dedicandomi ai miei interessi
senza tralasciare i tuoi, ma tu non hai capito e
soprattutto non hai condiviso e accettato il mio
evolvermi, il mio cambiamento interiore che mi
migliorava, che mi faceva sentire bene con me stessa e
anche con te, e non hai resistito. E allora ho capito
che tutto ha un prezzo, scusami ma in fondo quello che
io pago, ed è caro, credimi, è proprio
la tua morte.
- So che se ti dessi un bacio ti risveglieresti, ma
un'altra cosa che ho imparato è che è
impossibile tornare indietro. Oggi sono una donna
sola, ma soddisfatta della mia vita, ogni tanto
incontro un uomo, lo amo, credimi, ma non hanno il tuo
volto, ognuno di loro ha il suo, forse credono di
essere te e quando mi accorgo di ciò,
tristemente ma consapevolmente, devo rinunciare e
guardare sempre più avanti, sperando che,
forse, un giorno, incontrerò l'uomo che
sarà solo tale..."
- Un coro si levò e allora tutte le altre
donne vestite di nero cominciarono a pregarla di dare
un bacio al Principe Azzurro, perché si
risvegliasse, lei allora si avvicinò,
scoperchiò la bara, avvicinò le sue
labbra a quelle di lui, la Luna illuminava tutta la
scena, le altre donne smisero di piangere, stando in
trepidante attesa.
- "Non ce la faccio - disse, allontanandosi - non
posso, non ci riesco, non posso annullare così
anni di battaglia interiore finalmente vinta, anni di
attese, di sofferenze, di paure, di angosce, sarebbe
la fine... cercate di capire, sforzatevi, vi
prego...".
- Con queste parole, pronunciate in tono deciso ma
dolce, voltò le spalle, cominciando ad
allontanarsi.
- Una di loro mormorò tra le lacrime: "Solo
tu puoi... perché no?...
- "Non è vero che solo io posso, ognuna di
noi può, ma in fondo perché? Per
cercarlo in altri mille volti, pur rimanendo ancorate
al passato con un presente invivibile, per non avere
il coraggio di cambiare rotta, o per aspettarlo ogni
sera sperando che apra la porta di casa almeno ogni
tanto continuando a prenderci cura scrupolosamente
della sua persona, o per cercare di farlo rivivere in
una realtà che è solo la
concretizzazione dei nostri incubi? Non voglio essere
incoronata Regina per poi indossare vestiti da serva,
voglio soltanto essere una donna, una donna ancora in
cerca di un uomo".
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