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                   A Federico, mio
                  marito  "Non potrà mai
                  venirmi nessun male da questo uomo, a meno che non
                  muoia prima di me". (Simone de Beauvoir a
                  Paul Sartre) 
 
                 
                    OSTINATA
                  PRIMAVERA Sotto l'ombrello
                  nerola tua faccia
                  chiaradi ragazzo- una faccia da figlio
                  -ha incrociatoil mio sorrisospavaldo,
                  allegro,incredulo, per nulla
                  maternosotto il mio
                  ombrellodensodi grandine gelida di
                  primavera.Il mio sfrontato
                  sorrisoprivatoha contagiatoi tuoi denti
                  giovanila tua bocca
                  frescai tuoi occhimalandrini.Ed io, fradicia di
                  gratitudineho continuatoad attingerealla tua fonte
                  mattutinadandoti solo, in
                  cambio,questa mia
                  tarda,ostinata
                  primavera.  SEGNALIBRO DI
                  VITA Quella strada
                  buiarischiarataappenada quattro
                  lampioninella notte...Qui, forse solo
                  qui,freme ancora,incosciente,una cenere di
                  stelleun'occhiata di
                  luna.Ala d'angelosegnalibro di
                  vitaorma di
                  solitudinivinte.   IL PORTO
                  ANTICO Sono tornataal mio porto
                  anticopuntato di
                  stelle.Lasciati alle
                  spallei naufragi e le
                  tempeste,le vele
                  insanguinate,strappatedalle
                  burrasche,gettofinalmente
                  l'ancora.Qui,nel mio porto
                  anticopuntato di
                  stelle.    NOTTE
                  D'ESTATE Un lampo
                  bianconella notte...Calda notted'estate.Qualche goccia di
                  rugiadaa bagnare le caviglie
                  nudea inumidire i
                  pensieri.Un vestito
                  candidoche brillanel buio già
                  fresco,spruzzato di
                  stelle.Bracciache racchiudono
                  tutto,alberi oscurità e
                  odore fragrantedi pioggia.Fermo,sulla bocca,il sorriso
                  incantatodella
                  felicità.   AD UN PALMO DA
                  TERRA La mia animanuovacamminaad un palmoda terra.I piedi
                  feriti,ancora rigati di
                  sangue.Camminaad un palmo da
                  terra.Smagrita,pallida,ridotta
                  all'essenziale,ma viva.La sua facciastanca,sporca,bagnata di
                  lacrime.I capellisottilicome fili
                  d'erbale annebbiano gli
                  occhi- dita aeree di salici
                  -.La mia anima
                  nuovamalatadella vecchia
                  nostalgiacamminaad un palmo da
                  terra.Forsesta provando a
                  volare- senza riuscirci
                  -.  ALTA
                  MAREA Come un'ondadi pienaritorna il tuo
                  sorriso.Depistatodalle mie
                  stanchezzeatavichesi era personei covi lentidel buio.Ritorna,disperatocome tutte le
                  speranze,accattivantecome l'illusione
                  dell'amore,accesocome un fuoco.Tulo disperdi al
                  vento- vento di mare
                  -il tuo sorriso
                  generosoed io,sulla riva,accolgo rapitaogni sua fragile
                  invenzionedi splendore.   ASTRONAUTI
                  DELL'ANIMA Un giornoal di
                  làdella terra.Noiastronauti
                  dell'animavediamo- da lontano -il mondoriacquistarei coloridimenticatidel sogno.Noi,orbitando nel
                  bluaccendiamoa poco a pocole stelle,avvolgendocinel calore
                  tiepidodi un
                  abbraccioquasidimenticato.Troppo bellotroppo belloper esserevero.   CASA
                  D'INFANZIA Arrivi...E credidi essere
                  vaccinatacorazzata
                  preparataa tutto,ai mortie ai
                  superstiti,padronadi ogni
                  emozione.Ogni tantocome l'ecodi una
                  nostalgiati sfiora gli
                  occhie si congeda,segretamente.Masalendo di
                  corsale scale,tutte le
                  estatid'infanziati vengono
                  vigliaccamenteincontrole tue gambe di
                  alloratremano feliciper il
                  ritorno,impazienti di
                  attesa.Inaspettata,la tristezzaper mano alla
                  gioiati pugnala le
                  spalle,precipitandotiin una
                  realtàche è ormai solo
                  finzione,in questa
                  finzioneche è la più
                  crudeledelle tue
                  realtà.   CON TE Con te,sulle orme
                  dell'impossibile,inseguendo il bene e il
                  male.Con teun lungo
                  minutoa ubriacarmidi emozioni.Con te,sulle note più
                  stranedell'universoa inseguirefantasiepazziedesideriarmonie.Con teo senza di teper riprovaretutto.   ESSERE(a Cristina) Esserecon i nostri
                  ragazzidiventati
                  uomini.Noi due,illudendoci
                  ancoradi esserele bambine di
                  allora,solo più
                  sagge.E ricche- con i nostri
                  ragazzidiventati uomini
                  -.Essereal tavolo della
                  mammasotto il vecchio
                  lampadariodi tante feste
                  vissutedimenticate
                  perdute.Maesseree continuaread essereper Leiche non c'è
                  più.   GIARDINO
                  D'AUTUNNO Èun ristagnodi pazziaquello che
                  restadell'amoreche sembravaindelebile.Èun'ansa di
                  paurache cancellale bavedi serenità
                  credute,magnifica
                  illusione.È quasi
                  noial'ereditàdi quel ieriche erafuturo e
                  brividi.Eppure,eppureancora una
                  rosa- rossa di terrore
                  -sboccia
                  fragilenel mio
                  giardinod'autunno.  |