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         di concorsi | 
   
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            IV
            Edizione Premio di Poesia Internazionale
            La
            montagna Valle Spluga:Il
            silenzio della montagna e la voce degli
            animali
            
            
La Giuria della IV
            edizione del Premio di Poesia Internazionale La montagna
            Valle Spluga: Il silenzio della montagna e la voce degli
            animali, indetto e organizzato dalla Pro Loco di
            Campodolcino con il Patrocinio del Comune di Madesimo,
            della Regione Lombardia, della Provincia di Sondrio,
            della Comunità Montana Valchiavenna, del Consorzio
            Promozione Turistica della Valchiavenna, dell'Accademia
            Bertacchiana, del Credito Valtellinese, di
            Hyundai-Mitsubishi Italia, e con la collaborazione de Il
            Club degli autori, è composta da: Prof. Franco
            Melotti (presidente), Dott.ssa Irene Pivetti, Dott. Marco
            Sartori, Prof. Guglielmo Scaramellini, Prof. Guido
            Scaramellini, Prof.ssa Maria Teresa Piccoli, Prof. Giulio
            Dotto, Dott. Silvano Santambrogio, Avv. Bruno Gozzelino
            dopo aver esaminato i testi pervenuti ha così
            decretato:
            
            1° classificata Federica
            Francoli di
            Mira (Ve) con A
            sera il silenzio si fa
            alto. Vince
            Euro 600,00 offerti dal Credito Valtellinese - Attestato
            di merito - Pubblicazione di un libro di 32 pagine
            formato 12x17 con la casa editrice Montedit, del quale
            verranno assegnate 50 copie all'autore - Pubblicazione
            dell'opera sulla rivista Il Club degli autori e sul sito
            Internet www.club.it
            
            
2°
            classificato Stefano
            Marcolongo di
            Abano Terme (PD) con La
            montagna parla.
            Vince Euro 400,00 - Attestato di merito - Pubblicazione
            dell'opera sulla rivista Il Club degli autori e sul sito
            Internet www.club.it
            
            
            
3° classificata
            Concetta
            Massaro di
            Messina con Primavera.
            Vince Euro 250,00 - Attestato di merito - Pubblicazione
            dell'opera sulla rivista Il Club degli autori e sul sito
            Internet www.club.it
            
            
4° classificato
            Marco
            Galvagni di
            Milano con Infinite
            ghirlande di stelle 5° classificato
            Massimo
            Galli di Siena
            con Corrispondenza
            dalla Valle Spluga
             6° classificato
            Paolo
            Guido di S. M.
            Mole - Marino (RM) con Un
            lento salire 7° classificata
            Luciana Bianchi
            Cavalleri di
            Como con Prima
            del temporale 8° classificata
            Francesca
            Bazzuoli di
            Acquapendente (VT) con Il
            silenzio della montagna e la voce degli
            animali 9° classificata
            Dorina
            Tiso di
            Valdagno (VI) con Nella
            montagna
             10° classificata
            Silvana
            Ferrario di
            Merate (LC) con Estati
            a Campodolcino 
            
            
Dal 4° al
            10° classificati vincono Attestato di merito -
            Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
            degli autori - Pubblicazione su Internet per un
            anno. 
            
            
 PREMIAZIONE
            - Avverrà a Madesimo sabato 9 agosto 2003 alle ore
            21 presso la Palazzina Servizi (piano superiore APT) Via
            alle Scuole. Alla serata interverranno oltre ad
            Autorità e Giornalisti, il Gruppo Teatrale Poesia
            di Rovereto che intrepreterà una scenetta sulla
            Poesia e il Coro Nivalis che interpreterà brani a
            tema. I premiati verranno tempestivamente avvisati. A chi
            non potrà presenziare i premi verranno spediti
            previo rimborso delle spese postali.INFORMAZIONI -
            Pro Loco Campodolcino - piazza Ministrali, 6 -
            Campodolcino (SO) - tel. 0343.50.137 - fax 0343.58.542 -
            Email: info@prolococampodolcino.com
            APT Madesimo - Via
            alle Scuole - tel. 0343.53.015 - fax 0343.53.782. -
            Email: aptmadesimo@provincia.so.it.  | 
   
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Federica
            Francoli Opera 1° classificata
 
                   
                  
                  
                     A sera il silenzio
                     si fa alto
 A sera il
                  silenzio si fa alto, padre mio,ombre brune
                  scendono dai montirada s'accende
                  la trama pietosa dei luminel solitario
                  camposantodietro il
                  tremulo sipario delle siepilà dove
                  dormi in una nicchia d'erbedissanguate dal
                  gelo,nel correre roco
                  del Liroche freddi fiati
                  esalada muschi e da
                  pietre rugginose,serpentine
                  disegna di verdissime acquedentro il duro
                  sigillo dei ghiacci. A sera il
                  silenzio si fa alto, padre mio,ma presto
                  verrà a consolartila verde
                  resurrezione della primaverae l'ape col suo
                  dolce fardello di pollineronzerà
                  sul rosso rododendrola marmotta,
                  sentinella alle sue grotte,modulerà
                  il suo fischio di ragazzo solitario,l'anemone,
                  figlio leggero del vento,intreccerà
                  fragili ghirlande alla tua pace.  | 
   
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Stefano
            MarcolongoOpera 2° classificata
 
                   
                  
                  
                     La montagna
                     parla
 Spluga d'aurore
                  maestoseDi vette antiche
                  ai giovani cuoriSevera risuoni
                  il coraggio e l'ardore.Tuoi, l'immenso
                  silenzio di pace, l'eco struggenteDel vento,
                  l'ugulato sapiente tra le aspre creste
                  rocciose.Dischiudici,
                  Spluga, il senso profondo delle
                  altezze,delle notti
                  deste, degli alpeggi in fiore, l'azzurro volo del
                  rapace astore!E sono i sacri
                  cammini, fatica dell'uomo, che c'invitia percorrere
                  nuovi al vigile sguardo nel tempo lontano del
                  gufo.E siano i tassi,
                  il pino mugo, il rododendro,il verde ontano
                  e della marmotta sui sassidelle morene
                  l'acuto richiamo agli albori,La nostra
                  cerimonia dei successoriAvanguardie
                  d'umanità, speranze d'esistenze
                  supreme.
                  
                  
                     
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               Concetta
               MassaroOpera 3° classificata
 
                      
 Primavera È
            primavera nella valle Splugae l'inverno
            mette in fugasi spoglia il
            monte del vestito suo bianco,freddo e
            magico gigante che silenzioso giacinelle limpide
            acque rinasci,riprendi il
            tuo posto nel cuore del bosco,la fresca
            rugiada del nuovo mattinoda il buon
            giorno al meraviglioso giardino,fra le grigie
            e rifiorite vette, i raggi del sole,che inebriano
            i nuovi germogli,ornamenti per
            bellezza e rarità,fiori in
            grandi quantità.Fra rifugi e
            bivacchi, il silenzio dell'alpi,fra cascate
            assordanti e meandri rocciosi,rimbalza l'eco
            di una montagna gioiosa,nidificano gli
            uccellie cantano
            festosi i fringuelli.La natura
            fanno parlarePicchi,
            Sordoni e l'Aquila reale.Il sole ormai
            stancoCede il passo
            alla seraMa resta
            l'odore della primavera.
            
            
                     
                  
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Marco
            Galvagni Opera 4° classificata
 
                   
                  
                  
                     Infinite ghirlande
                     di stelle
 Infinite
                  ghirlande di stelle,intrecciandosicol sorriso
                  screziato della Luna,avevano
                  accompagnatotutti i miei
                  pensieri.A
                  risvegliarmi,questo dolce
                  mattino,è stato
                  quel refolo di brezzache,
                  leggero,ha accarezzato
                  la Valle Splugaaccompagnato dai
                  rintocchidella campana
                  della vecchia Chiesa.Prima il gelo mi
                  aveva lambitole membra
                  stanche,mentre le mie
                  fantasie onirichemi facevan
                  tornare bambino,quando
                  cercavocol nonno le
                  orme degli amici cerbiatti,sentivo i tonfi
                  della nevee poi osservavo
                  lo zampillìodelle prime
                  gocce d'acqua nei crepaccial principio
                  della bella stagione.Ma ora è
                  proprio fioritaalta ed argentea
                  l'albadove il
                  Sole,in ghirigori
                  cremisiscolpiti nelle
                  rocce della vallata,accarezza il
                  cuore mio colmo di speranzae mi
                  concede,in una scheggia
                  di tempo e di luce,l'attesa d'una
                  nuova stagionein cui io mi
                  possa riposaresentendo
                  vibrare, sulle colline in fiore,l'accento degli
                  usignoli. | 
   
      | 
            
            
            
Massimo
            GalliOpera 5° classificata
 
                   
Corrispondenza dalla
            Valle Spluga Ricordi?
            Eravamo in Valle Spluga.Il bianco
            manto dove il passo incertovacillava,
            l'ombra delle paroleche dalle
            labbra, in lembi di vaporesaliva a
            decorare il cielo, lo sfumato
            pallore delle stelleabbagliate dal
            tappeto di neve,la cipria che
            dai rami sfarfallavaattraversando
            in fluttuante danzail penetrante
            luccichio dei fari. Era dicembre,
            amore, e Madesimo,adagiata nel
            suo guscio d'ovatta,come perla ci
            apparve. Ora che la
            primavera è all'opera,il passo
            fermo, su cuscini d'erbasi posa, e
            dalle labbra le parole- diafani,
            azzurri petali - emananoil profumo di
            questa valle. Luccicano le
            stelle in trasparenzarispecchiate
            nella quiete del lagoe dalle fronde
            sgombre e rinverdite,come suono
            dell'anima s'effondelieve, la
            melodia del vento. Siamo a
            maggio, mia cara, e Madesimo,accoccolata
            nel suo verde grembo,come un'oasi
            appare.. Immerso
            nell'armonia dei boschiascolto il
            silenzio, (questo silenziointriso di
            emozioni) il gorgheggiosoave degli
            uccelli, il canto d'acquache scivola
            nel greto d'ombre. Questo
            silenzio, amore, è voce
            d'archi,è
            musica d'eterno, è seduzioneche dal
            muschio sale, questo silenzio,amore,
            è nostalgia di te, di noi...un tacito
            invito ad essere. | 
   
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               Paolo
               GuidoOpera 6° classificata
 
                      
                     
                     
                        Un lento
                        salire
 Un lento
                     saliretra taciti
                     boschi e sentieri loquacida morbidi
                     colli a rocce veloci.Come alba sul
                     mareimprovvisa e
                     attesapoi sorge la
                     vetta,verso azzurre
                     frontiere protesa. Magiche
                     frecce tutt'intorno scagliateprofumo di
                     spazi lontani,immagini
                     vaghe di tracce passate,oblio del
                     domani.Sono lampi
                     fugaci,memorie?
                     Illusioni?Inebria
                     pensarli mattonidi un mondo
                     miglioredove l'aria
                     di marmo del pigro vederenon si neghi
                     l'accesso alle strade del cuore. Amici,scendendo per
                     Pian dei Cavalligli
                     imbiancati panniteniamo ben
                     stretti,lontana dai
                     soliti ingannis'adagi la
                     mente su placide valli. | 
   
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Luciana
            Bianchi CavalleriOpera 7° classificata
 
                   
Prima del
            temporale Nella radura,
            cori di grilli cantano il giorno che si
            spegne.Fringuelli,
            cince, rampichini, intrecciano garruli arpeggi in
            melodici suoni. Solitaria,
            un'aquila reale sibila a tratti,
            discosta,inseguendo,
            alta, vertiginose cime. Rannuvola.
            Nubi a frotte, repentine e inattese.Lo
            scampanìo di mandrie lontane, scandisce lento il
            tramonto. La natura ora
            tace, pare protendersi in silente
            attesa.Il fischio
            acuto d'una marmotta, è solitaria sentinella in
            allarme. Nel
            sottobosco, i corti steli fremonoe s'incrinano,
            vibrando scomposti. Dondolandosi,
            le chiome dei laricistormiscono,
            sbattono: fremono, grevi d'attesa. S'è
            fatto silente, il bosco: non s'ode più
            canto,soltanto il
            fischiare, remoto, del vento. Affretto il
            passo: in baita, ci attende un focolare
            caldo.Già
            s'insinua, ritmato e sonoro, il primo lento
            gocciare. | 
   
      | 
            
            
            
Francesca
            BazzuoliOpera 8° classificata
 
                   
                  
                  
                     Il silenzio della
                     montagna e la voce degli
                     animali.
 Quassù
                  è il silenzio a parlare,così
                  forte da squarciare il cieloed entrarti
                  nell'anima,in un impeto
                  devastantedi suoni e
                  rumori,nell'incessante
                  gioco di luci e colori,illusioni ad
                  incastro di un trasformista di impareggiabile
                  bravura.Tutto un
                  sussurroun
                  cinguettìo,uno scorrere
                  d'acqua,ribollire di
                  cascate ed emozioni,romantica come
                  un dipinto di Monet,intensa come una
                  sinfonia di Schubert,leggera come una
                  danza senza fine di ballerini senza
                  volto.Si può
                  avvertire il lento procedere dei loro
                  passi,per librarsi
                  infine in uno struggente minuetto tra gli
                  alberi,zigzagando tra
                  spiragli di luce,senza alcun
                  confine,alcuna
                  barriera,ebbri di
                  libertà e follia.A squarciare il
                  silenziola maestosa
                  severità della montagna,discreta sovrana
                  di cotanta bellezza,vigile e gelosa
                  dei suoi pargoli.Qui tutto si
                  fonde e si ritrova: magia, libertà, memoria,
                  eternità,paradiso senza
                  confini di catartica semplicità,impotenti
                  nell'assistere ad un'incantevole commedia
                  dell'arteove l'anima
                  inizia a raccontare e l'uomo si siede ad
                  ascoltare. | 
   
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Dorina
            TisoOpera 8° classificata
 
                   
Nella
            montagna Silenziosa ed
            imprevedibileavvolta da
            fitta nebbia grande
            cuorepalpitante di
            vita ti ascolto e
            ti osservo così
            immersanel grigio,
            nel nero, nel verdedel tuo
            respiro In un unico
            abbraccioti stringi
            silenziosa nascondendo
            gelosala
            vivacità del cuore Ed ecco
            d'improvviso dal tuo
            silenzio un
            fruscioun
            ululatoun
            cinguettioun guaito
            sottile e lo scrosciar
            dell'acqua e lo stormire
            delle fronde ed il vento
            leggeroche
            cullachiome
            trafitteda raggi di
            luce e l'eco
            lontano cuore
            vibrantefra sentieri
            abbandonati che
            portanoa nidi
            d'amored'animali sperduti in ferite
            nascostepulsanti di
            vita abbraccio
            premuroso di soffici
            muschid'amore    | 
   
      | 
            
            
            
Silvana
            FerrarioOpera 10° classificata
 
                   
                  
                  
                     Estati a
                     Campodolcino
 Ho ripercorso i
                  sentieri della mia infanzia,tra i ricordi
                  arruginiti dal tempo.Ho rivisto le
                  case di sasso,grigie come le
                  rocce sovrane. La memoria si
                  è accesa di colori e fragranze,tra ampi tappeti
                  verdeggiantidove il
                  tarassaco ancora primeggia fiero,calpestato dai
                  ruminanti pascoli insaziabili. Ho risentito i
                  rumori amici,dimenticati
                  dall'odierno frastuono.Cinguettii di
                  ciuffolotti abbarbicati tra le fronde,e richiami di
                  marmotte mai raggiunte. Ho rivisto i
                  gracchi alpini dal giallo beccomendicare tra i
                  ciuffi d'erba,e atteso il
                  branco di cerbiattiapparire sulle
                  alture silenziose. La tua mano ha
                  stretto la mia,sostenendo il
                  mio incauto correre nella
                  libertà,e il tuo indice
                  sinistro ha indicatoil pinnacolo
                  nidificato dall'aquila reale. Il tempo si
                  è fermato sulle immaginie mi sono
                  cullata di emozionimai
                  dimenticate. Il tuo è
                  riapparso sullo sfondodi montagne
                  incantate, custodi di secolari segreti.Mi sono
                  specchiata nei tuoi occhi di ghiaccio,impenetrabili
                  come le cimeche sovrastavano
                  la miainfanzia.Ma la figura
                  riflessa ha allontanato ogni ricordo.
                  
                  
                     
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