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               Antonino Maio è nato nel 1938 a S. Giovanni la
               Punta (CT). Compiuti gli studi classici, si è
               laureato in Scienze politiche nell'Università
               di Catania. Ha insegnato lettere per qualche anno
               nelle scuole medie in provincia di Grosseto
               (Orbetello), per poi stabilirsi definitivamente nel
               capoluogo etneo, ove ha svolto l'attività di
               Animatore scolastico e di Istruttore bibliotecario
               presso il medesimo Comune. Ha pubblicato un libello in
               versi: «Frammenti di umiltà», ediz.
               Giannotta, 1982; e, recentemente, quale premio della V
               edizione del concorso letterario «Fonòpoli
               - parole in movimento 2004», una piccola raccolta
               di racconti strutturati in metafore di tono
               etico-spirituale: «Grandi mani», ed.
               Montedit, 2005 .
 Antonino Maio nel mese di maggio 2006 ha pubblicato
               con Montedit
               "La ballata del satrapo (Dalla sfrontata
               incapacità, alla pretestuosa ostentazione di
               ineccepibilità)"
               - Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi) - 15x21
               - pp. 160 - Euro 12,80 - ISBN
               88-6037-131-7
 
               
               Con il racconto «Come
               le mosche (Incontro tra il fato e la
               gratitudine)»
               si è classificato nono all'edizione 2006 del
               Premio Marguerite
               Youcenar.
 Con il racconto "Grandi
               Mani" si
               è classificato quarto all'edizione 2004 del
               Premio Fonopoli
               - parole in movimento.
 Antonino Maio nel mese di ottobre 2005 ha pubblicato
               con Montedit Grandi
               mani -
               Collana Fonòpoli - Parole in movimento -
               14x20,5 - pp. 32 - Euro 6,00 - ISBN
               88-8356-965-2
               
               
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                        Ritorno
 
                      L'eco d'un
                     barattolocalciato da
                     un monelloperdendosi
                     nella viami
                     risveglia: son
                     ritornatonella mia
                     stanzatra le cose
                     del mondoche
                     rimbalzanotra
                     l'ingiustiziae
                     l'assurdo... L'umiltàsi perde nel
                     nulla;si
                     grida,si
                     brama,la visione
                     dei supremi spazisi
                     frangein mille
                     gracili frammentiche si
                     adagianotra
                     disordinati alloridal
                     valoreche
                     nessunoriesce a
                     precisare... 
                     
                     
                        Passanti  
                     
                     
                        Un piccolo
                        guanto smarrito langue su un
                     marciapiedecalpestato da
                     frettolosi passanti... 
                     
                     
                        Sospira
                        per il gemello fedele che, ora,
                     anch'esso inutile,in una
                     stanza,ascolta il
                     pianto disperatodi un
                     bimboche non
                     sadove
                     l'altrogli è
                     caduto... 
                     
                     
                        E i
                        passanti vanno... non vogliono
                     sapere!
                     
                     
 
                     
                     
                        Fremito
                        d'ali  
                     
                     
                        Il
                        dispiegar d'ali d'una coccinella e il fremito
                     che l'avvolge intera,drizzandola
                     verso misteriosi lidi,m'ingozzano
                     l'animo di pensieri gravi. 
                     
                     
                        Così
                        a ritroso i miei passi vanno: vagando
                     ripercorro la viache dall'alba
                     primordiale travagliò i miei
                     avi. 
                     
                     
                        Seguendo
                        il volo di quella creatura, m'accorgo
                     tosto, pervaso d'emozione,che l'antica
                     età da loro non mi separa:... rivedo
                     quelle ansie e quei tormenti,sulla gioia,
                     ritorno, e sulle rabbie... ... e gli avi
                     mi rimandano, benevoli,il respiro
                     profondo dell'eternità.
                     
                     
 
                     
                     
                        Ospedale  
                     
                     
                        yUn
                        vecchietto si trascina nella corsia
                     silente; 
                     
                     
                        una
                        giovane porta seco una domanda
                     grave; 
                     
                     
                        un ragazzo
                        aspetta, impaziente, che la sua
                     benda cada. 
                     
                     
                        L'infermiera
                        stanca, zittisce come
                     sa,il dolore
                     d'un sofferente; 
                     
                     
                        una donna
                        attarda sul viso la gioia che
                     ha scacciato la paura. 
                     
                     
                        Un letto
                        vuoto, come sempre,
                     aspettail paziente
                     che ancoranon sa della
                     sua sorte. 
                     
                     
                        Una bimba
                        estranea alla pena, sorride
                     dolce:così
                     quel luogo si riempie pianodella
                     dolcezzadell'età
                     sua bella.
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