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- Magia nel
vento
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- In un boschetto, poco
lontano da una grande città, la vita va
rapidamente cambiando.
- Ammassi di rifiuti
industriali crescono ogni giorno di più fino
a formare delle dighe di tanti colori. Sono avanzi
di ogni genere provenienti dalle piccole industrie
che, ormai, sono la vita lavorativa di tanta
gente.
- Sembra di entrare
nell'Inferno, come è descritto da
Dante!
- Gli animali, per
diritto di natura, veri abitatori del boschetto,
sono stati costretti ad abbandonare le loro
abitazioni e si sono trasferiti più in
là, dove la vita è più
naturale per loro.
- Ma... ogni giorno,
qualche scoiattolo deve pur trasferirsi, trovare il
tronco più consono e più pulito da
cui spiccare un salto e osservare una noce caduta
dall'albero: sarà il cibo per le fredde
giornate invernali.
- Un giorno, nel bosco,
c'è un gran fermento: ognuno è uscito
da suo covo per partecipare alla giornata di
protesta.
- Io - dice la talpa -
non posso più uscire dalla mia tana
perché l'ingresso è ostruito da
rifiuti così pesanti che la mia mole non
può spostare. Sono digiuna, il freddo
incalza, come farò ad affrontare
l'inverno?
- E lo scoiattolo: - Le
noci, le ghiande, i pinoli si confondono con i
rifiuti urbani che, ormai, salgono rapidamente per
i tronchi impedendomi la passeggiata quotidiana e
la ricerca del cibo necessario alla mia
vita.
- Dall'alto, mamma
Passera, si affaccia al nido e lamenta la morte
degli insetti a causa delle esalazioni di materiale
abbandonato ai piedi degli alberi.
- Il ghiro, poi si
lamenta per non poter dormire lunghi sonni
perché la vita è difficile e
impossibile. La sua tana è vuota...
fredda.
- Il sonno, dice,
è bello quando c'è il calore della
dispensa!
- Il tasso, l'orso, la
marmotta hanno bisogno del
veterinario.
- Ingannati dai colori e
pensando che fosse una nuova vegetazione, hanno
addentato gli avanzi di maglia e di
gomma.
- Ma... ahimè! I
denti si sono rovinati e lo stomaco... Che
nausea...! Che dolori! Non sono riusciti a trovare
l'erba giusta per combattere gli
spasmi.
- Dove è finita la
camomilla, la genziana, il fior di
malva?
- E l'acanto? Bellissimi
fiori allo sguardo, ma, la sua secrezione
vischiosa, dotata di proprietà astringenti
ed emollienti, dava un ordine al mio pancino dopo
una buona scorpacciata!
- E per cicatrizzare le
ferite, facili per la nostra vita all'aperto, dove
troveremo l'Achillea millefoglie?
- O Dio! O Dio!
Aiutaci!
- La vita nel bosco
diventa sempre più
difficile.
- Tutti gli animali
cominciavano a soffrire di depressione malinconica,
perché, come nel mondo degli uomini,
vedevano davanti a loro l'ingiustizia e la morte,
causate da un mondo in cambiamento e in
disfacimento.
- Un giorno... decisero
di perlustrare il bosco.
- Che cosa stava
succedendo?
- Topi e scarafaggi
avevano infestato alcuni cespugli e vivevano da
gran signori nella... sporcizia.
- E l'amico riccio? Non
dà più la caccia?
- Il riccio era morto:
era lì... nel cespuglio, raggomitolato a
palla, senza vita.
- Per l'aria si sentiva
un odore nauseabondo. Era il toporagno, animale
crepuscolare e notturno.
- Striscia... salta... si
arrampica... attacca e azzanna qualsiasi piccolo
essere.
- Eh si! Vivi da signore!
I rifiuti ti aiutano a vivere.
- Una talpa venne loro
incontro. Aveva tanta fame di lombrichi ed insetti
e... per cercarli non aveva le forze per rimuovere
la terra, appesantita dai rifiuti.
- Bene per le piante che
potevano continuare a vivere ma per lei - talpa -
che ogni sei ore ha bisogno di nutrirsi in
quantità pari al suo peso, eh... era la
fine.
- Un tasso, poi, vagava
solitario, non aveva più trovato il miele e
re assemblea più volte al giorno.a cambiata
a tal punto che gli animali erano costretti a fare
assemblea più volte al
giorno.
- Non si badava
più alla pulizia della propria casa, della
propria persona. Si cercava il rimedio per far
tornare il proprio habitat secondo Madre
Natura.
- Ad un tratto, la volpe
ebbe un'idea geniale. - Miei cari - quando
frequentavo la scuola, imparai che gli Dei
proteggono la Natura.
- Il nostro Dio è
Pan, dio dei boschi.
- Ma c'è Eolo, dio
dei venti, al quale potremmo rivolgere una
preghiera.
- Per più giorni e
per due volte al giorno, decisero di riunirsi sotto
un grande albero per pregare. Invocavano in coro
dio Eolo.
- Dopo alcuni giorni il
loro invito arrivò all'Olimpo e commosse il
padre degli Dei, Giove che esortò Eolo ad
esaudire questa supplica.
- In un batter d'occhio,
Eolo attraversò gli strati dell'atmosfera e,
giunto nel bosco, rimase allibito per così
gran scempio.
- Che
fare?
- Era urgente
lavorare.
- Chiamò con gran
forza a raccolta, tutti i venti:
- Zefiro e
Favonio
- Maestro
- Maestro
tramontana
- Greco, Scirocco e
Libeccio.
- Non era stagione per
alcuni di essi ma risposero all'appello del loro
Dio: cominciarono a soffiare... a soffiare dalla
parte più interna del bosco... verso
l'uscita.
- L'aria si popolò
subito di rifiuti leggeri e gli animali dovettero
di corsa cercar riparo in qualsiasi
angolo.
- Era
l'apocalisse.
- Zefiro, il più
delicato, inseguiva le carte, le pagliuzze, le
foglie morte... verso l'uscita del
bosco.
- Insieme, gli altri
venti, più forti, riuscirono a sollevare
anche i rifiuti più pesanti.
- Dopo alcune ore, il
lavoro era a buon punto.
- Eolo li incoraggiava,
li sollecitava.
- Il bosco
cominciò a respirare.
- Tutto era pulito,
libero, sembrava raddoppiata persino la
superficie.
- Gli animali non
credevano al miracolo.
- Era
vero?
- Era un
miraggio?
- No! No! Il bosco
è nostro! È pulito! I fiorellini
hanno alzato il capino.
- L'indomani, quando
cautamente, gli uomini arrivarono con il carico dei
rifiuti, trovarono il bosco chiuso.
- I venti avevano
disposto il materiale in maniera da creare una
barriera.
- Tornarono indietro
sconfitti, chiedendosi il perché e se lo
chiedono ancora.
- Nell'interno del bosco
gli animali organizzarono una gran
festa.
- Durò fino
all'alba gridando:
- - Uomini... anche la
Natura è prodiga! Vi regala ossigeno, aria
pura, erbe salutari, gioia e serenità
-.
- - La vita è
più sicura! -
- Anche Eolo scoppiava
dalle risa.
- Ringraziò i
Venti, ringraziò gli animali per avergli
dato la possibilità di sconfiggere le
malefatte degli uomini.
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