- Presentazione
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- Di noia e di piattume di acque sempre e
comunque tranquille è fatto il ventre che
genera gran parte delle cose strane di questo
mondo. La novità è un gene che si
attiva quando un organismo, consapevolmente o
inconsciamente si accorge che esistono tempo e
mutevolezza. È un sasso nello stagno. Ci
sono, poi, novità "nuove" e novità
"vecchie", un po' come le notizie inaspettate o
prevedibili.
- La Lega è un sasso nello stagno,
novità "nuova", anche se prevedibile,
magari non nella sua forma, per coloro che sono
dotati di grande lungimiranza. Doveva succedere
qualcosa nell'Italia sorniona e finitamente
ricca degli anni '80-'90: la condizione di
stabilità include il fermento del suo
superamento. Appena è caduto qualche
granello d'intonaco al palazzo politico che poi
è crollato, marcio com'era nelle
fondamenta, c'è stato qualcuno che, da
sotto, ha raccolto il cemento per costruirne un
altro. C'è stato invece chi, come la
Lega, ha costruito un'altra casa, autogestita,
un centro sociale dove ognuno dice quello che
vuole, parlare male fa tendenza, e "ci si fa" da
soli. Ma la Lega ha fatto una casa indipendente
ed originale: non si è appoggiata sulle
strutture architettoniche esistenti, ma su
"operai" che avevano voglia di costruire
qualcosa di nuovo. La sua forza, insomma,
è nella manovalanza.
- Gli italiani, per la prima volta nel
dopoguerra, hanno visto un'alternativa alla
destra e alla sinistra. Hanno visto la casa
della protesta, dove le finestre non sono fatte
per salutare il popolo, ma per aizzarlo contro
Roma; dove non esiste la zona sud; dove
l'ingresso è vietato a chi non fa parte
della Serenissima (aggettivo augurale)
Repubblica della Padania; dove i ladri sono
indicati per nome e cognome con qualche
repentina variazione sul cognome; dove si
pratica un aborto se di "figli di Roma" si
tratta. Era il momento giusto, una brillante e
machiavellica scelta politica che, cammin
facendo, è affogata nelle acque del Dio
Po. Laconico è il funerale che si sta
celebrando, tra singulti di razzismo e voglia
d'indipendenza.
- Con serietà si può scrivere
molto della Lega, ma con ironia si può
trasmettere molto di più: è questo
libro una canzone avvolta in una camicia verde a
brandelli. L'autore ed il vignettista
stigmatizzano parole e azioni della Lega, dando
l'impressione di essere perfetti conoscitori di
un mondo forse a loro lontano. Figli di Roma o
della Padania? Pirla o eroi? Amanti del Po o del
Mediterraneo?
- Comunque sia, "Umberto Boss, grazie di
esistere" perché altrimenti "il complesso
di Robert Maron" e "l'educanda Irene Pivet"
finirebbero per dare un falsato "identikit del
padano". "Alla corte di Boss" ci sono "i seguaci
di Umbert" che adorano "il Dio Po", pensano al
"fisco" ed al sistema "viario e ai trasporti",
mentre sognano "Vacanze intelligenti in Padania"
per accedere alle quali bisogna superare il test
"Che padano sei?" e, elemento importante, a
quest'ultima domanda è vietata la
risposta "grana-padano" perché di grana
se n'è già andata troppa. In
ferie, i padani, dopo aver seguito "la preghiera
del padano", si dedicano anche a "cuccamento e
divertimento".
- Sono le parti virgolettate, in linea di
massima, i titoli dei paragrafi di questo libro,
interrotti dal disegno: è il segno che,
insieme alla parola, rende lo sballo e le
riflessioni del popolo padano. Incisivo, veloce,
snello, semplice arriva il messaggio di auguri e
condoglianze insieme, come un biglietto rosso
fuoco listato a lutto.
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- Letizia
Leviti
- (animale con occhi e geni di
Sicilia)
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