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            Edizione Premio di Poesia Age Bassi Castiraga Vidardo
            2005
            
            
            Il Circolo
            Socio-culturale Incontro di Castiraga Vidardo (Lodi)
            rende note le valutazioni effettuate dalla Giuria della
            decima edizione del Concorso Letterario Internazionale
            Age Bassi - Castiraga Vidardo 2005.
La Giuria presieduta
            da Loretta Pieri, vicepresidente Gabriella Sangermani
            (membro non votante), e composta da Maria Pia Canulli,
            Maria Vittoria Rozza, Alfredo Andreasi e Fiorella Morelli
            (Presidente del Circolo Socio-culturaleIncontro, membro non
            votante), dopo attenta valutazione delle opere pervenute
            è giunta alla conclusione di premiare le seguenti
            opere come segue:
            
            
Sezione
            Poesia: Opera 1^ classificata
            "Alla
            nostra prima vita"
            di Giuseppe Gittini, Camparada (Mi).Vince Targa del
            Circolo Incontro - Pubblicazione di un libro di 32 pagine
            di cui gli verranno assegnate 50 copie - Attestato di
            merito - Pubblicazionedell'opera vincitrice sulla rivista
            Il Club degli autori e sull'edizione virtuale di
            Internet.Questa la motivazione della Giuria: "In una visione
            pervasa di dolcezza e di nostalgia, il poeta prefigura un
            tempo che percepisce ancora lontano, ma non per questo
            dai contorni meno nitidi. Delinea l'età della
            maturità e quindi anche l'autunno della sua vita
            con una certezza, quella dell'amore o meglio della
            comunione profonda con la persona amata. Da questa intima
            riflessione scaturisce un senso di serenità e di
            pienezza, dove le piccole grandi gioie quotidiane
            lasciano intravedere squarci di eternità". Maria
            Pia Canulli
 
 Opera 2^ classificata
            "Shoah"
            di Gianpaolo
            Ripamonti, Osnago (LC).Vince Targa del
            Circolo Incontro - Pubblicazione di un quaderno di 32
            pagine di cui gli verranno assegnate 50 copie - Attestato
            di merito - Pubblicazione dell'opera vincitrice sulla
            rivista Il Club degli autori e sull'edizione virtuale di
            Internet.Questa la motivazione della Giuria: "Il suono di una
            campana fa scaturire nel poeta il ricordo di un tempo e
            di un luogo carichi di dolore e di sofferenza: il campo
            di concentramento di Dachau rivive attraverso fotogrammi
            drammaticamente efficaci che mostrano carcerieri e
            carcerati ugualmente privi della loro dignità di
            uomo. In questo orizzonte di silenzio e di disperazione
            sola riecheggia la primordiale purezza dell'uomo e della
            sua anima". Maria Pia Canulli
 
 Opera 3^ classificata
            "Piccola
            Ballata per T"
            di Mario Aliprandi, Olginate (LC)Vince Targa del
            Circolo Incontro - Pubblicazione di un quaderno
            autocopertinato di 32 pagine di cui gli verranno
            assegnate 50 copie - Attestato di merito - Pubblicazione
            dell'opera vincitrice sulla rivista Il Club degli autori
            e sull'edizione virtuale di Internet.Questa la motivazione della Giuria: "L'autore rivolge
            alla persona amata un canto di seduzione intessuto di
            tenere immagini e dolci promesse, nell'intento di
            conquistarla attraverso la forza del suo sentimento e del
            desiderio di condividere sensazioni ed esperienze. Si
            rivolge a lei come al fulcro della sua esistenza, l'unico
            essere da cui dipendono sogni e realtà". Maria Pia
            Canulli
 
            
            
 Opera 4^ classificata
            "Leucade"
            di Maria
            Gabriella Meloni, Morena (Roma). Opera 5^ classificata
            "Carnevale
            notturno" di
            Gianluca Mollo, Bra (CN). Opera 6^ classificata
            "Cuore
            Mio" di Cinzia
            Nuvoli, Fucecchio (FI). Opera 7^ classificata
            "Venti
            luglio" di
            Pietro Catalano, Roma. Opera 8^ classificata
            "Lamenti"
            di Isabella Scarpiello, Padova. Opera 9^ classificata
            "Frammento
            d'essere" di
            Sabrina Porfido, Rubiera (RE). Opera 10^ classificata
            "Sei
            una farfalla o petalo di rosa?"
            di
            GiacomoGiannone, Mazzara del
            Vallo (TP).
Dal 4° al
            10° classificato vincono Attestato di merito - buono
            valido per 50 copie in omaggio in caso di pubblicazione
            di un proprio libro con la casa editrice Montedit -
            Pubblicazione dell'opera vincitrice sulla rivista Il Club
            degli autori e sull'edizione virtuale di
            Internet.
            
            
Opere segnalate dalla
            Giuria con Attestato di merito: "Diverse le parole" di
            Giampaolo Merciai, San Marcello (PT) "Cercandoti" di
            Emanuele Mazzoni, Campanedda (SS) "La torre di
            silenzio..." di Roberta Fabbri, Arcidosso
            (GR) "Agosto" di Pierluigi
            Svaluto Moreolo, Belluno "Libero" di Pamela
            Lodato, Olcenengo (VC) "Così vivere"
            di Marisa Panato, Polistena (RC) "Scambio" di Leonardo
            Vitto, Rivignano (UD) 
            
            
 Sezione
            Narrativa Opera 1^classificata
            "L'uomo che suonava l'organo in cantina" di Erika
            Toselli, Torino.Vince Targa del
            circolo Incontro - 200 Euro in contanti - Attestato di
            merito - buono valido per 50 copie in omaggio in caso di
            pubblicazione di un proprio libro con la casa editrice
            Montedit - Pubblicazione dell'opera vincitrice sulla
            rivista Il Club degli autori e sull'edizione virtuale di
            Internet.Questa la motivazione della Giuria: " Il racconto
            è sapientemente costruito come un'alternanza di
            anticipazioni e rivelazioni che stimolano la "fame
            interpretativa" del lettore e ne stimolano la
            curiosità fino alla fine, ed in effetti
            addirittura oltre l'ultima riga della storia, che termina
            con un climax emozionale di significato potenzialmente
            ambiguo".
L'alternanza di
            allontanamenti e ritorni fornisce il ritmo nascosto di
            questo testo e si evidenzia sia sul piano tematico sia
            attraverso motivi ricorrenti e l'intersecarsi di passato
            e presente all'interno della narrazione.Il potere creatore,
            liberatorio della musica e la potente fusione di emozioni
            ed identità che ne deriva viene qui celebrato con
            toni misurati e magnetici ad un tempo che riecheggiano a
            lungo nel ricordo.
            
            
 Opera 2^ classificata
            "Il sorriso del clown" di Annamaria Venturini,
            Roma.Vince Targa del
            circolo Incontro - Attestato di merito - buono valido per
            50 copie in omaggio in caso di pubblicazione di un
            proprio libro con la casa editrice Montedit -
            Pubblicazione dell'opera vincitrice sulla rivista
            IlClub degli autori e
            sull'edizione virtuale di Internet.Questa la motivazione della Giuria: "Questo racconto si
            distingue sia per il tono accattivante e delicato sia per
            la freschezza dello stile che coinvolge e commuove senza
            diventare mai patetico. Il tessuto narrativo è
            punteggiato da colpi di scena "in tono minore" ed
            intreccia sapientemente momenti malinconici e scene
            confortanti. Attraverso la scrittura prendono forma
            ricami testuali "eseguiti amorosamente" (citazione del
            racconto) proprio come quelli eseguiti dal clown
            Fumagalli protagonista di questo racconto. Viene inoltre
            ribadita la forza della narrazione che tesse storie
            contro cui nemmeno la morte può nulla e che, come
            in questo caso, meritano di essere ammirati come
            "colorate farfalle" cui la nostra fantasia dona sempre
            nuove possibilità di volare".
 
 Opera 3^ classificata
            "Incontro con Medea" di Susanna Celotti, Azzate
            (VA).Vince Targa del
            circolo Incontro - Attestato di merito - buono valido per
            50 copie in omaggio in caso di pubblicazione di un
            proprio libro con la casa editrice Montedit -
            Pubblicazione dell'opera vincitrice sulla rivista Il Club
            degli autori e sull'edizione virtuale di Internet.Questa la motivazione della Giuria: "Se spesso i racconti
            narrano di avvenimenti sorprendenti e straordinari
            &endash; di "eventi inauditi" come scrisse Goethe a
            proposito della novella &endash; in questo caso l'evento
            eccezionale è costituito semplicemente
            dall'incontro con l'Altro, rappresentato da Medea. La
            narrazione condensa abilmente in poche pagine alcune
            sfaccettature della complessa psicologia di questo
            personaggio dal fascino millenario e, attraverso i
            secoli, riapre un dialogo su temi universali. Sia la
            tematica che la prospettiva di "ascolto femminile" della
            voce narrante come anche la commistione di dettagli
            contemporanei ed elementi mitologici richiamano i romanzi
            "Cassandra" e "Medea. Voci" di Corista Wolf. Questo testo
            si inserisce quindi in un filone di riscoperta e
            rielaborazione del mito, su cui il racconto getta uno
            sguardo parzialmente ironico e scettico seppur
            partecipe".
 
            
            
 Opera 4^ classificata
            "Puttana" di Christian Bigiarini, Ponte a Poppi
            (AR) Opera 5^ classificata
            "Orme" di Francesco Bicchieri, Milano Opera 6^ classificata
            "Non ucciderò mio fratello" di Aura Piccioni,
            Morena (Roma) Opera 7^ classificata
            "Una vittoriosa sconfitta" di Alma Chiment, Legnano
            (MI) Opera 8^ classificata
            "L'anno nuovo non era" di Vincenzo Santoro,
            Roma Opera 9^ classificata
            "L'ora del te" di Maria Gabriella Oliva, Acicatena
            (CT) Opera 10a classificata
            Gianna Cecilia Teghini, Sinalunga (SI). Dal 4° al
            10° classificato vincono Attestato di merito -
            Pubblicazione dell'opera vincitrice sulla rivista Il Club
            degli autori e sull'edizione virtuale di
            Internet. 
            
            
PREMIAZIONE
            - Domenica 30 ottobre 2005 alle ore 15 presso la Sala
            Civica Luigia Castelli in via Verdi a Castiraga Vidardo
            (Lodi).
            
            
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Giuseppe
            Gittini - Opera 1°
            classificata   
            
            
               Alla nostra prima
               vita Ci sarà
               tempo per noiquandoall'ombra di fronde
               anticheperpetueremo il
               nostro amore.Vivrà nei
               nostri cuoriil ricordo di
               ieri,di mani
               strettein abbracci senza
               tempo. Sarà il
               partodelle nostre anime
               completo.Volerà dai
               nostri ramimaturo di lacrime
               tue e mie.Attenderemo
               l'autunno
               insiemeCon passi
               lentifaremo
               scricchiolare le foglie. Per
               noi,non avremo
               più parole.Ciò che
               sapremo diresarà detto
               dai nostri cuori.Avremo
               pensierimai più
               claustrali.Su ponti mai
               traversatisosteremo come
               fanciulli. Guarderemo
               pagliuzze di soledanzare
               sull'acquanel tramonto
               incanutitodella nostra prima
               vita.E non
               piangeremogli
               attimi.Sarà la
               nostrasolo
               poesia. | 
   
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Gianpaolo
            Ripamonti - Opera 2°
            classificato Shoah  
            
            
               Suona, dolce, la
               campana sul far della sera.Voce d'una pace
               finalmente ritrovatache accompagna,
               lieta,queste ultime
               primavere di resurrezione.E' l'inno di
               vittoria per chi ha sciolto il suo sorrisonegli acri fumi di
               Dachau. Anche lì
               qualcuno suonava.Note stinte, sulle
               corde avvizzited'un violino
               desolato,accompagnando passi
               stanchinel pantano di un
               lido di speranze scolorite. Eravamo in
               tanti,crocifissi nel
               legno di baracche,ossidate dal dolore
               e dal silenzio.Senza più
               luce, senza più sogni.Eppure, ognuno,
               carceriere e carcerato,aveva incastonato
               nel cuorela purezza del
               grembo materno.Perché un
               uomo arrivava a tutto questo?Non c'erano
               risposte.Solo
               silenzio.Il silenzio di Dio
               che tesseva, muto,tra le piaghe della
               storiala sua arcana
               benedizione,salvando ciò
               che di integro ci restava:l'anima, il suo
               respiro. | 
   
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Mario
            Aliprandi - Opera 3°
            classificata Da Trilogia di T
            (3) Piccola Ballata per
            T T'innamorerò,
            siamo distanti lo so, diversi è vero, ma
            riuscirò ad innamorarti.Per un tuo
            sguardo, magico come una notte
            stellataletale come la
            coda di uno scorpione. Io.Io
            raccoglierò in un cassetto tutti i sorrisi che
            riuscirò a strapparti, e quando sarà pieno,
            l'incollerò in un libro di pagine bianche e ne
            farò per te favole d'amore. Per i tuoi
            occhi da bambina stupita, per i dolci segreti della tua
            nucaPer i tuoi
            spiritosi piedi. Io. Io raccoglierò in un cassetto
            tutti i sorrisi che riuscirò a rubarti e quando lo
            scorrere del tempo mostrerà le tue
            fragilità, oscurando la luce sul tuo viso, ne
            farò crema, crema d'amore con cui ti
            guarirò.Ti
            spalmerò le labbra, quella dispettosa ruga,
            curerò le tue cinquanta
            ferite. Per te che sei
            le mie ore più corte, che sei le mie ore
            più lungheper quell'idea
            di te che mi attraversa la mente e che
            nell'assenzami dà
            quel dolce star male che mi fa stare così bene.
            Io.Io
            raccoglierò in un cassetto di cristallo mille e
            mille lucciolele
            catturerò per te, ne avrò cura, e quando ti
            perderai nella nottele
            librerò al buio ad illuminare il tuo
            cammino. E
            raccoglierò in un cassetto tutto l'amore che
            settimane così corteche una vita
            così breve non mi permetteranno mai di esprimere,
            e quanto sarà pieno lo spargerò su campi di
            fiori e ne farò miele, miele d'amore con cui ti
            nutrirò.Ti
            starò sempre vicino, condannato come eco a
            ripetere il tuo nome mi sentirai nel vento in un
            controcanto d'amore. Come un mantra indù
            ripeterò T... T... T... E mentre
            osserverò divertito il tuo pensiero
            razionalesbarrarmi
            l'uscio come a difendere un ultimo baluardo.
            Io.Io ti
            starò già scoppiando dentro, e respirando
            mi respireraimi troverai
            nell'aria come il profumo delle viole a
            primavera. Per te che sei
            il mio "Amor cortese".Fur dich, die
            du meine langweiligen Dienstage einzigartig
            ausfullst.(ž) Per te,
            vuoterò i cento cassetti dove ho chiuso a chiave i
            miei sognili
            regalerò, li voglio regalare a chi sogni non ha, a
            chi, persotra i viali
            della fantasia, sta cercando invano la sua te.
            Io.Io ho altro da
            fare, ho una realtà da vivere, da proteggere, da
            sognare, io ho T. Guardami, ti
            prego guardami, sorridimi, perché coi rigori
            dell'inverno e nel caldo scrigno dei tuoi occhi fuggenti
            che il sole va a riparare, e se tu non sorridi non
            c'è calore, non c'è vita nella mia vita.
            Per attimi di te. Io. 21 novembre
            2004  (ž) Per te che
            rendi unici i miei scialbi
            martedì    | 
   
      | 
            
            
            
               Maria
               Gabriella Meloni - Opera 4°
               classificata  
               
               
                  Leucade  Dal sommo della
               rupespingere lo
               sguardoall'estremo
               orizzonte,sfiorare con le
               nere cigliai selvaggi
               marosimentre il
               ventosferza il
               voltoe colpisce le
               naricil'alito
               salmastromescolato all'acre
               odoredi antichi cruenti
               riti...Congedarsi dalla
               vita.Essere già
               lambitadalle ombre
               dell'Erebo,già
               avvertire sul piedela gelida onda
               d'Acheronte.Protendersi
               sull'abisso...Ritrarsi...
               Provocaregli dei... Illudere
               le Moiredifferendo il
               taglio del filocui è legata
               la vita...Solitudine,
               silenzio,incomunicabilità,
               indifferenza...Dileguate la
               bellezza,la giovinezza,
               l'ispirazione,la
               passione...Desolata e
               aridacome la rupe su
               cuiti eri
               inerpicata.E laggiù
               intorbidarsidel mare, ceruleo,
               grigioe bianco,
               selvaggiocome i
               dentidi un animale
               feroce. | 
   
      | 
            
            
            
Gianluca
            Mollo - Opera 5°
            classificato  
            
            
               Carnevale
               notturno Un canto
               d'uccelliecheggia nella
               notte,dolce e
               triste,tra i rami del
               mandorlospruzzati d'argento
               dalla luna.Placida
               notte,oasi
               silenteove placare le
               penecullati dalla
               malinconia,ripassando le foto
               ingiallitedei
               rimpianti,per comporre
               un'illusione,un sogno
               d'amoreche più non
               c'è.Ed il vento
               sibilatra le stelle
               pulsantie la
               nottesi fa
               all'improvviso più tetra,nello stormire dei
               rami sferzatifuggono gli uccelli
               spaventatie crollo in
               ginocchioal peso di
               un'angosciache m'opprime
               più del nulla intorno,chiedendomi chi
               sono.E dal cappello tiro
               fuoriil cinico e
               l'artista,il buono e il
               pessimista,il vigliacco e
               l'egoista,il solitario e
               l'altruistae cento maschere
               ancoraper imbastire
               nell'argentod'una notte di
               lunail più
               triste di tutti i carnevali. | 
   
      | 
            
            
            Cinzia Nuvoli - Opera 6°
            classificata - Cuore mio
  
            
            
               Cuore
               mio,fuggi
               viaaiutato dal
               ventocaldo
               rassicurantecarico di ricordi
               gonfio di presagi. Scandisci con
               magici lenti rintocchisentimenti
               intrecciatinell'aspro
               percorrere la vita. Fogli bruciati,
               cenere sparsaframmenti
               ricomposti di chi non è più,amara
               consapevolezzadi una piangente
               solitudinedi un futuro senza
               sentiero. Questo nodo che
               fudi antico
               marinaiostrozza il respiro
               congela le lacrimefissa ultime
               immagini,scuote l'eco di
               parole in un deserto di ossa. Cuore
               mio,straordinario
               stranieroe dunque tu...
               fuggi via! Plana nell'aria che
               ti reclamaavvolto in questo
               stralciodi vela
               immacolata,rassomiglia alla
               candida purezza dell'anima,al battito
               instancabile delle ali di un uccello. Cuore
               mio,cancella ogni tua
               traccia,abbandona nelle
               nuvole ansime e paurefluttua finalmente
               libero nel cielosereno,avvicinati a
               Dio. | 
   
      | 
            
            
            Pietro Catalano - Opera 7°
            classificato
 Venti
            luglio  
            
            
               Vedo una luce
               biancain fondo al cielo
               triste,preludio forse di
               stella cometa,immensa come gli
               occhi lucidiche illuminavano il
               tuo viso,carico di
               rughedei dolori della
               vita.Ricordo ancora mani
               callose,umili eppur
               orgogliosi,che accarezzavano
               capelli di bimbiscalzi e della
               donnache hai amato per
               cinquantaquattro anni,come il primo
               giorno, ricordi?,sotto l'albero di
               fico,tetto d'una notte
               stellataa rimirar sogni
               dipinticon cuore di
               fanciullo.Quali parole, padre
               mio,posso urlare
               perché la mia voceti giunga ancora
               orfana di dolore,nonostante ci
               separi l'infinito!Smettete di
               suonarecampane a morto,
               smettete,un uomo è
               andato a cercar gloria,la terra è
               bagnata di lacrime di sale,sapore di
               nulla.Caricate i vostri
               corpi, vivi,pesanti come sacchi
               pieni d'ossa,zuppi del
               maredei ricordi, ultimo
               dolorenelle notti di
               veglia.Piangete, figli -
               nude fogliein balia del vento
               gelido - piangete,un uomo è
               cadutonel mare delle
               ombre,grembo degli avi,
               nero all'alba.  | 
   
      | 
            
            
            Isabella Scarpiello - Opera
            8° classificata
 Lamenti  
            
            
               Ammessa e
               ammirataMadre,se mi guardi da
               lontano.Attorno alle vie
               della dotta città,i colli si
               imbrunano in coromentre l'Adige si
               inchina alle stigmate dei tuoi ricordi.Mamma, la romantica luna
               affresca empirei,ispirata da baci
               sulle ricciolute chiomee dai tuoi occhi
               posati sull'auroradi uno sopracciglio
               incolpevole.Conosco le aiuole e
               rivedo gli aromidove leggesti,
               giovane, l'indice della mia esistenza.Pare che il cielo
               riveli versi divini:fosti tu a donarmi
               quei libri!Mamminamentre i giorni
               vannoio resto ancora
               spaurita di fronte al tacito volto della
               notte.Sposti tu le mie
               paure?Il sonno è
               come un'aquila fosca,anche ora che il
               lago accoglie il lamento selvaggioe il sogno risuona,
               come oscuro flauto autunnale,io percepisco
               immensi altari di bronzo.Mamiesigua e solitaria
               osservo,sotto rami
               intrecciati, ondeggiare stelle riflesse su frutteti
               silentiCercami tra le
               maschere!Ricorda le righe
               distorte da lacrimee mani lattee che
               producevano suoni,sprofondati negli
               abissi a specchi.Madre,la morte è
               un ricordo pubblicato e garantee tu gioia
               archiviata,in mezzo ai fogli
               ingialliti, da ardue emozioni. | 
   
      | 
            
            
            Sabrina Porfido - Opera 9°
            classificato
  
            
            
               Frammento
               d'essere Guardo innanzi a
               me:Immerso nel tutto,
               non vedo che il nulla. Scorgo
               casualità di effimere esistenze,depauperate
               individualità soccombono:Al loro cospetto,
               l'immensità del fato. Perduto nel sogno,
               sospiro fuggevole serenità. Dischiudo gli
               occhi:Sensazioni,si mescolano, si
               allontanano,nuovamente si
               rincorrono. Come in un anelito
               di vita,si anima il
               pensiero...Nasce, vive,
               muorein un istante
               solo. | 
   
      | 
            
            
            
Giacomo Giannone - Opera 10°
            classificata
 Sei una farfalla o
            petalo di rosa? 
            
            
               Una voce, una voce
               bambinaal telefono
               trilla:"Ciao nonno,
               ciao... ciao...""Buon giorno amore,
               che fai?""Vado all'asilo a
               giocare" Vedo il sole
               alzarsi allorasuoi tuoi monti di
               creta,e le margherite
               fioritebrillare sul prato
               di rugiada. Io sto qui a
               guardarel'orizzonte che il
               mare chiudein un cerchio
               velatodi bianco e
               d'azzurro Sento la tua voce,
               mi risuonanella mente il tuo
               sfringuellaree vedo la tua
               figura allegrasulla strada
               ballonzolare. I tuoi occhi
               luccicanola tua bocca
               sorride,s'è
               schiarita l'aria,il sole luminoso
               splende. "Buon giorno
               Primavera"ti tendo le
               mani,tu corri lieta
               leggera,sei una farfalla o
               petalo di rosache nel blu con gli
               aquiloni voli? | 
   
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