Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
Antonio Zocchi
Ha pubblicato il libro
- Antonio Zocchi - Il Poliedro (la mia ricerca)
- Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi) 12x17 - pp. 64 - Euro 6,70 (L. 13.000) -
ISBN 88-8356-306-9- Questo libro è stato stampato con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l'autore è segnalato nel concorso J. Prévert 2001
Prefazione
- Ritroviamo con interesse Antonio Zocchi, giovane poeta emiliano già noto a quanti cercano e apprezzano la poesia nel suo farsi al di fuori dei circuiti dei (pochi) soliti noti. Lo ritroviamo con interesse perché i suoi versi non si fanno amare solo per la particolare musicalità ma anche per la qualità speciale delle tematiche affrontate; e lo ritroviamo con piacere perché leggere belle poesie è ancora, nonostante la fretta che ci attanaglia e la televisione che ci incatena, un momento privilegiato per dialogare non solo con il poeta ma soprattutto con se stessi.
- Si può ancora dire, di una poesia, che è bella? Così, semplicemente, senza ulteriori aggettivi? Si può e forse si deve. Perché la poesia è, prima di tutto, musica dell'anima, risonanza emotiva, verità svelata. Semplice e immediata. E allora è forse meglio ricorrere a un aggettivo semplice e immediato per definirla. Come, appunto, bella. Il che ci sembra particolarmente in sintonia con le scelte linguistiche e formali di Zocchi, rassicuranti e al tempo stesso innovative proprio per la loro serena semplicità. Siamo di fronte a un poeta che non desidera sperimentare il nuovo a tutti i costi, che non insegue miraggi di modernità nutrite di neologismi o architetture sintattiche di difficile decodifica. Quello che troviamo in queste pagine, in questi versi, sono parole pacate e forti, ognuna con la sua fisionomia precisa, con tutto il suo peso e il suo valore. Niente di azzardato o di artificiosamente ricercato; al contrario, tutto è costruito con perizia e pazienza, con l'abilità dell'intenditore e insieme la passione del neofita. Il risultato è qui da vedere, anzi da leggere: poesie sobrie e ariose, in genere piuttosto brevi, ognuna con un suo passo cadenzato che accompagna lo svolgersi di una riflessione il cui pendolo oscilla costantemente tra dentro e fuori l'anima del poeta, segno che la ricerca di una consonanza tra il tempo della natura e il tempo dell'uomo, tra ciò che avviene nel cuore e ciò che percepiamo con i sensi, è attività appagante e mai finita, percorso senza meta che però basta a giustificare un'esistenza. Ne è un esempio Cantico II: Se ascolti il soffio / del cuore leggero / che grave martella / fino a quando sarà / percepiresti il suono / ed un canto invisibile / che lentamente rapisce / nell'eterno fuori tempo. Quel soffio lasciato così, in bilico tra un verso e l'altro, gioca tutta la sua polisemia: è il soffio del vento, pensa il lettore, e invece è quello del cuore, svela il verso successivo; e poi ancora lo stesso scarto: leggero, scrive il poeta alla fine del verso, lasciando volutamente l'aggettivo in una posizione tale per cui potrebbe essere attribuito sia al cuore che al soffio; ma di nuovo una sorpresa, l'ossimoro che lega leggero e grave crea un ingorgo di senso, un addensarsi di significati che non possono essere svolti con il solo ausilio della logica e della grammatica. Eppure ognuno sentirà dentro di sé, enfatizzati e arricchiti di nuova eco, il tonfo del cuore, pesante e solenne nel suo ritmico scandire i secondi, e insieme l'alito lieve e delizioso, impalpabile e meraviglioso che anima il battito del cuore quando si apre all'eternità. È questo sommesso ma costante invito al raccoglimento, all'ascolto della musica più intima e segreta, a rendere così lento e delicato il ritmo di queste liriche, tutte composte in brevi versi, qualcuna addirittura in forma d'aforisma, di vera e propria illuminazione (tratto distintivo del poeta, come già il lettore aveva potuto notare nella silloge Tratti d'anima). Così come un'illuminazione racchiude una piccola gemma, incastonata proprio al centro della lirica, dove l'idea-chiave del soffio torna come metafora della vita di chi fa poesia, e in fondo della poesia stessa: quando muore un poeta / si libera un soffio. scrive Zocchi. Anche quando scrive, aggiungeremmo noi. Ed è grazie a quel soffio che il mondo si svela.
- Bianca Cerulli
- Per leggere alcune pagine tratte dal libro "Il Poliedro"
- Per leggere l'opera 12° classificata al concorso Marguerite Yourcenar 2000 sez. poesia
- Per leggere alcune pagine tratte dal libro "Tratti dell'anima"
- Clicca qui per leggere l'opera 1° classificata al concorso letterario Città di Melegnano 1998 sez. poesia
- Per leggere l'opera inserita nell'Antologia Age Bassi 1998
- Per leggere l'opera inserita nell'Antologia Citta di Orzinuovi 1998
- Per leggere l'opera inserita nell'Antologia Citta di Melegnano 1998
- Per leggere l'opera inserita nell'Antologia Poeti dell'Adda 1998
- Per leggere l'opera inserita nell'Antologia Ferrera Erbognone 1998
- Per leggere l'opera inserita nell'Antologia Club Poeti 1999
- Per leggere l'opera inserita nell'Antologia Il Giro d'Italia delle poesie in Cornice 2001
- Per leggere l'opera inserita nell'Antologia Club autori 1998-'99
Per leggere l'opera inserita nell'AntologiaII Club dei Poeti 2000
Per leggere l'opera inserita nell'Antologia Marguerite Yourcenar 1999
Per leggere l'opera inserita nell'antologia club dei poeti 2001
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