- Risultati
di concorsi
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- IV
edizione Premio Letterario
Angela Starace 2003
-
- Risultati
Sezione Poesia
Risultati Sezione Narrativa
La
Giuria della quarta edizione del Premio
Internazionale di Poesia e Narrativa dedicato alla
memoria di Angela Starace indetto dall'Associazione
Culturale Aedo di Napoli con la collaborazione de
Il Club degli autori composta da Adriana
Montefameglio, Massimo Barile e presieduta da
Antonio Spagnuolo per la Sezione Poesia e per la
Sezione Narrativa dopo attenta valutazione delle
opere pervenute ha così
decretato:
- SEZIONE
POESIA
1°
class.: Cristiano
Comelli
di Legnano MI Le
sottili mani...
Vince
la pubblicazione di un libro di 32
pagine - Medaglia d'argento Premio
di Rappresentanza della Presidenza
della Repubblica - Opera artistica
del Maestro Ferrigno - Attestato di
merito - Pubblicazione del testo
premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet
per un anno.
2°
class.: Francesco
Sassetto
di
Venezia Parole
Vince
la pubblicazione di un quaderno di
32 pagine - Opera artistica del
Maestro Ferrigno - Attestato di
merito - Pubblicazione del testo
premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet
per un anno.
3°
class.: Antonio
Vincenzo
Paradiso
di Mercogliano AV H.I.V.
Vince
la pubblicazione di un quaderno
autocopertinato di 32 pagine - Opera
artistica del Maestro Ferrigno -
Attestato di merito - Pubblicazione
del testo premiato sulla rivista Il
Club degli autori - Pubblicazione su
Internet per un
anno.
-
4°
class.: Dario
Sardelli
di San Vito dei Normanni
BR
passato-prossimo-piuccheperfetto
Vince la pubblicazione di un
quaderno autocopertinato di 16
pagine - Opera artistica del Maestro
Ferrigno - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato
sulla rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un
anno.
5°
class.: Roberto
Silleresi
di Baganzola PR Il
prezzo della
fantasia
Vince la pubblicazione di un
quaderno autocopertinato di 16
pagine - Opera artistica del Maestro
Ferrigno - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato
sulla rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un
anno.
6°
class.: Raffaella
Magliocca
di Trani BA en
plein air
7°
class.: Adriana
Scarpa
di Treviso Dello
specchio
8°
class.: Marco
Galvagni
di Milano I
figli della
guerra
9° class.: Francesca
Di
Cesare
di Aosta Aborto
10°
class.: Antonio
Scapini
di Cadidavid VR Il
fiore della
terra
Vincono Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un
anno.
- Segnalati
dalla Giuria con Attestato di
merito
Michele
Ammirati
di Piacenza
Lascica...
Marco
Casula
di Cagliari Pirri Il tuo
incantesimo
Anna
Cerisola
di Savona Nevica
Eva
Di
Betta
di Agrigento E quando non
più...
Luigi
Diego
Eléna
di Corsico - MI Conclusione - Fondo
di tenebre
Antonella
Fattori
di Roma Passaggi - Le stagioni del
cuore
Emanuele
Fedeli
di Sulbiate MI
Origine
Simone
Grandi
di Mordano BO Attimi senza
coda
Renato
Iacomino
di Legnano Mi Deserto
d'amore
Fernando
Iannozzi
di Castel Giuliano-Bracciano RM Ogni
volta
Antonio
Martino
di Piacenza Lettera -
Lamento
Angela
Miccoli
di Roma RM
Silenzio!
Silvana
Rivella
di Bordighera IM
Anna
Santilli
di Roma Estetica
Giovanni
Teresi
di Marsala TP Luci nel
deserto
Luigi
Vento
di Minturno LT La
rivalsa
-
|
- SEZIONE
NARRATIVA
1°
class.: Vincenzo
Napolitano
di La Spezia SiSal
- Vince
la pubblicazione di un libro di 32
pagine - Medaglia d'argento Premio di
Rappresentanza della Presidenza della
Repubblica - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un
anno.
-
- 2°
class.: Enrico
Bonavolontà
di
Genova La
scuola rurale San Luis
Potosi
- Vince
la pubblicazione di un quaderno di 32
pagine - Opera artistica del Maestro
Ferrigno - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un
anno.
-
- 3°
class.: Annalena
Somma
di Napoli Io
e Trentatrè
- Vince
la pubblicazione di un quaderno
autocopertinato di 32 pagine - Opera
artistica del Maestro Ferrigno -
Attestato di merito - Pubblicazione del
testo premiato sulla rivista Il Club
degli autori - Pubblicazione su
Internet per un anno.
-
- 4°
class.: Sergio
Scisciot
di
Napoli Il
miracolo
vero
Vince Opera artistica del Maestro
Ferrigno - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un
anno.
- 5°
class.: Laura
Frigeri
di Sant'Apollinare RO Ti
aiuteremo a
vincere
Vince Opera artistica del Maestro
Ferrigno - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un
anno.
- 6°
class.: Ida
Caggiano
di
Monza MI Cucu'
- 7°
class.: Diana
De
Rosa
di Napoli Non
pioverà per
sempre
- 8°
class.: Luca
Bugna
di Bussero MI La
Notte
Peggiore
9° class.: Maurizio
Massaroni
di Roma Fenice
marziana
10° class.: Pino
Ciociola
di Sutri VT L'isola dei piccoli
naufraghi
-
- Vincono
Attestato di merito - Pubblicazione del
testo premiato sulla rivista Il Club
degli autori - Pubblicazione su
Internet per un anno.
-
-
- Segnalati
dalla Giuria con Attestato di
merito
- Laura
Amisano
di Cormano MI
Pensieri
- Chiara
Deregibus
di Costanza VC Addio
- Monica
Fiorentino
di Sorrento NA Pulcinella dolce
fornaio
- Stefano
Iannaccone
di Atripalda AV La strana
intervista
- Gaetano
Maiorino
di Nocera Inferiore SA Nicole aveva
gli occhi grandi
- Rossella
Milone
di S.Giorgio a Cremano NA Ancora
no
- Marisa
Nigri
di Napoli Case: una nessuna
centomila
- Angela
Pietrosanto
di S.Giorgio a Cremano NA L'uomo e
la formica
- Nicola
Pragliola
di Calvizzano NA Racconto di un
sogno
- Claudio
Tonelli
di Bologna Il pezzo di
ricambio
- Mauro
Trapasso
di S. Andrea di Lucoli AQ
Indifferenza
-
|
- Cristiano
Comelli
opera
1^ classificata
1.
Le
sottili mani di mia
nonna
tremebonde
eppur sicure
adagiate
sui tasti
di
un vetusto, impolverato
pianoforte
ricamando
vanno
l'ultimo,
ineffabile concerto,
da
dedicare alle bambole di
porcellana,
sole,
fedeli compagne,
di
una vita inghiottita dal
vortice,
d'una
solitudine scritta sulla
pelle,
con
l'inchiostro indelebile
d'una
lacerante maledizione.
Il
primo accordo,
cede
il passo a sussulti
incostanti,
d'un
cuore ribelle e
capriccioso,
ossa
indebolite reclamano un
letto,
l'abat
jour
regala
al sorriso della
vecchierella
il
bagliore perenne d'una luce
soffusa.
Il
mondo si concede
alle
tenere braccia
dell'oscurità,
la
musica accompagna la
nonna
verso
l'ultimo strato del
cielo
in
un sonno di eterna,
compiuta
dolcezza.
-
|
- Francesco
Sassetto
opera
2^ classificata
Parole
Parole
dai miei quarant'anni così
duri
da
masticare ogni giorno
così
niente a guardarli da
distante,
parole
di sempre come sempre
tante,
troppo
a celebrare i miei modesti
affanni.
Parole
di poca utilità che nulla
vogliono
spiegare
perché non tengo in
tasca
nessuna
verità ma che devo
mettere
su
questa carta perché scrivere,
dire, ascoltare
è
tutto quello che ho imparato a
fare.
Parole
per la favola antica di un posto
felice
forse
narrata da te, amica di un'altra
età,
che
oggi non so raccontare perché
ogni cosa bella
nasce
e muore in un sogno che non si
dice.
Parole
che chiedono la forza di
varcare
la
riga di pietre della riva a tentare il
mare,
a
inseguire altri miraggi da
cantare,
parole
per frugare sotto la scorza
uguale
dei
giorni, per domandare
ragione
di
questo viaggiare al galeotto che
guida
partenze
e ritorni, che tace il
segreto
della
nostra stagione.
Saranno
queste il mio ultimo
sforzo,
l'umile
saio di una povera fede
tre
carte disperse e stracci di
ricordi,
tra
lenzuola disfatte di inutili
abbracci,
l'acre
salsedine di luglio e il vento gelato
di gennaio.
-
|
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all'inizio
|
- Antonio
Vincenzo Paradiso
opera
3^ classificata
H.I.V.
Mi
conosco,
ma
non ho imparato a
morire;
ingenui,
s'assottigliano
i
sogni del piacere
perduto:
voci...
odori... corpi terribilmente
soli.
Essi
sanno... essi sanno in modo quasi
umano.
La
febbre nelle vene è
incontenibile,
precipita
la vibrazione delle
dita
che
seguono a ritroso brandelli
cellulari,
lungo
l'endovena scampata:
lo
sento in me... nei muscoli... nello
spirito,
dove
si logora un respiro
intermittente,
quel
brivido solido di epopee senza
scrittura.
Povera
necessità
Che
si estingue sull'affanno di un livido
che ancora vive;
l'assenza
di tracce, però, indigna il
medico di turno:
a
lui intitolerò il mio
libro.
non
so se vivrai per preoccuparti
ancora
Del
mio sangue vivo... dopo tutto i miei
silenzi
Alle
tue interrogazioni ardite meritano una
risposta:
io
pago i miei debiti e non
mento.
Traspare
una tua impronta
Sull'ultimo
sipario dei miei
ricordi:
come
vorrei poterlo sollevare e vedere la
replica di quest'era,
e
varcare il miglio della mia
corsa,
dove
oggi persistono i destini del bene e
del male.
Il
gioco del vivere è raro, per
arte e
rimane
sconosciuto, per natura, armato di
nemici e morte.
Ma
adesso aspetto la violenza del tempo,
il suo passaggio;
Ho
paura ma non fermarmi,
ancora
un po' e potrai
avvicinarti,
e
caricare la notte di angeli
azzurri:
io,
in questa terra di
nessuno,
di
clessidre ed enigmi, scrivo il tuo
nome
sul
dorso del domani e richiudo il
diario;
semplicemente
ascolto il vento... che mi
raccoglierà.
-
|
- Dario
Sardelli
opera
4^ classificata
passato-prossimo-piuccheperfetto
emozioni
come
fuochi d'artificio,
esplodono
in piriche scintille
colorate.
seguo
il ricciolo del tuo
nasino,
ghirigoro
barocco,
tra
corpi rigidi e nature
arrovellate:
abilità
acquisite da professor
Tumulto.
non
mi bastano sul tuo
volto
scampoli
divini,
svogliati
ronzii sulle spalle.
non
mi basta fruttato
il
retrogusto di pelle
bruna,
fremiti
al perfetto sillabare.
voglio
nuovi sensi per nuove
sensazioni.
attesa,
luce, vento.
poi
potranno cadermi
addosso
quintali
di merda
tonnellate
di merda.
se
in tasca ho una
cannuccia
riuscirò
a respirare.
ti
spoglierò di fredde stelle
brille,
ubriaca
luna perugina alla
nocciola.
libera,
nel cotonato fumo di
gabbiani,
sarai
solo polvere.
nulla
di più.
nulla
di meno.
solo
triste,
arida
Cenere
leggera.
-
|
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all'inizio
|
- Roberto
Silleresi
-
opera 5^
classificata
-
- Il
prezzo della
fantasia
-
- Un
ceppo di pino fatato
- zampilla
sulfureo
- in
questo pianoro
- di
uniformi entusiasmi.
-
- Otto
sassi di fiume
- ridanno
un sorriso
- alla
statua di neve.
-
- Sotto
gli evanescenti ombrelli
- di
un coro di meduse
- lambicca
il tempo
- sulla
cosmesi di un pierrot.
-
- Sono
cresciuto tra le lamine
- di
un calendario di sogni
- con
la vocazione dell'ossimoro.
-
- Ho
un pastello di torba
- per
imprimere il prezzo
- della
fantasia
- sulla
forma del vento,
- fodera
invisibile ai miei gesti.
-
|
- Raffaella
Magliocca
-
opera 6^
classificata
- en plein
air
-
- una
finestra spalancata
- guarda
nello spazio recintato
- da
mattoni di cemento
- da
tetti di cielo
- da fili
di voci attorcigliate in onde
-
- e
scivola
- su una
linea
- con
ondulazioni curve
- con
voci di luce
-
- quante
risposte percuotono
- l'occhio
di domande!
- Sfumature
colori
- pioggia
odori
-
- di
luce
-
- ridono
a scroscio
- e
corrono
- nel
ventre di un rettangolo
- di una
finestra spalancata
-
- al
respiro di immagini
- che
vivono
- ...
nell'occhio che guarda
- e
domanda esisto?
-
- E
l'iride si frantuma
- nella
bocca della luce
- e
tappezza il nero
- della
pupilla di colore
- e
vive.
-
|
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all'inizio
|
- Adriana
Scarpa
opera
7^ classificata
Dello
specchio
-
- Dello
specchio dimmi
- dentro
cui rimangono catturate le
immagini.
- L'altro
noi riflesso
- si
consuma prigioniero dell'unica
dimensione
- innaturale
e sconsolato
- con
pesanti ali incollate
d'argento
- che
non lo fanno volare.
-
- Nasconderlo
sotto coltrine - lo specchio
-
- perché
non rapini il soffio vitale che
è in noi
- perché
non diventi
- il
pozzo oscuro degli
smarrimenti,
- la
voce soffocata in gola.
-
- Mai
frantumarlo - lo specchio -
- ché
ogni scheggia poi imprigiona di
noi
- l'immagine
e l'anima
- e se
anche sfuggiamo da una, le
altre
- si
fanno pugnali minuscoli,
- zanne
di lupo che unghiano.
- Costretti
dentro pareti invisibili
- vorremmo
sottrarci al
laccio/stregone
- ma
ci abbranca il di noi
capovolto
- e
restiamo catturati nel
tempo
- come
certe presenze inquietanti
- nei
sotterranei di antichi
castelli.
-
- Mai
fissarlo - lo specchio -
- teniamolo
stretto l'involucro nostro di
carne
- strappiamolo
al vetro argentato che
rapina
- i
tratti del volto e con grinfie
appuntite
- ci
scava.
-
- Di
chi quei lamenti udibili
appena?
- Quante
anime stanno, invisibili
- invetriate
dentro lo specchio?
-
|
- Marco
Galvagni
opera
8^ classificata
I
figli della guerra
-
- Anni
tremanti
- appesi
ad una foglia
- su
per il vorticoso dedalo
- dei
sentieri della vita.
- Baci
screziati di viole
- sussurravano
amore
- fra
teneri abbracci
- e
complici carezze.
- Ora,
- noi
figli della guerra
- ascoltiamo
l'eco dei silenzi
- dei
cuori stranieri
- e,
intrisi di tristezza,
- vaghiamo
nella luce fatua
- della
brughiera
- incendiata
dalla battaglia.
- Poi,
- quando
finalmente
s'immolerà
- il
cuore nostro schiavo
- della
sete amara del potere
- non
annasperemo
- più
naufraghi nelle impervie
trincee
- ma
scacceremo complici
- l'orrore
- con
una promessa di pace
- che
diventerà,
- nella
nostra oasi di quiete,
- oro
fuso
- d'amore
tramato fitto.
-
|
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all'inizio
|
- Francesca
Di Cesare
opera
9^ classificata
-
- Aborto
-
- È
una nota appena
percettibile,
- lo
strillo di un vulcano,
- un
mormorio di campane viola,
- il
grido rauco
dell'oscurità,
- un
vortice nello stomaco.
-
- Un
guanto marino
- stretto
al mio organo
- che
vomita sangue nero
- come
sputi di seppia.
- Un
labirinto di alghe
- che
affonda il cuore.
-
- Un
verme si rotola
- cercando
di costruirsi
- mentre
lance asettiche
- lo
strappano al delirio
- di
un pianto.
-
- È
ghiaccio in fondo
all'anima.
- È
il tuo ramo secco
- che
ha dato respiro
- a un
grido di rabbia e orrore.
- L'ultimo
granello di sabbia
- prima
della tempesta.
-
- È
una minestra di sangue,
- una
mano di mostro
- che
morde la vita
- con
le sue siringhe e i suoi
aghi
- bianchi.
-
- Pulizia,
ordine
- che
si fa spazio
- nell'immondizia
dell'anima,
- nella
violenza dell'amore,
- in
una vita
- sprecata.
-
|
- Antonio
Scapini
opera
10^ classificata
-
- Il fiore
della terra
-
- Sento
il vento foriero
- d'una
novità ciclica,
- porta
il suo messaggio
- nel
linguaggio dell'acqua,
- che
la terra traduce
- nella
luce del fuoco,
- come
candido gioco,
- colorata
altalena,
- in
vita, morte, vita.
-
- E
nella terra donna,
- che
a tutto si concede
- con
pìetas materna,
- vedo
affondar radici
- in
un primordiale istinto
vitale.
- L'eredità
assorbita
- pulsa,
e tiepida scorre
- in
un tronco che assume
- ormai
fattezze umane.
-
- Ora
il morbido rosa
- dei
fiori, veste i rami,
- che
in alto, stormendo, al cielo
tendono,
- di
carnalità, e subito
- contro
l'etereo azzurro
- è
lotta, è fede, è
arte
- che
nasce, muore, nasce.
-
- Oltre
questo non vedo,
- non
sento, ma oltre penso,
- e
già dolce naufraga il mio
pensiero,
- che
pur oblìa ed
oblìa
- in
questa grande voluttà
terrena,
- là,
oltre il finito, dove
- ancor
sovvien l'eterno.
-
|
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all'inizio
|
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